Appena tornata da Vienna.
Anche quest'anno grazie al super-party organizzato per l'uscita del calendario Di Meo 2017 con le splendide fotografie di Massimo Listri ho interrotto la routine romana (che consiste ormai principalmente in frenetiche sessioni di yoga e lavoro) con un week end di arte, svago e mondanità.
Appena atterrata a Vienna la tappa in hotel è stata degna di un pit stop x cambio abito da far invidia ai migliori meccanici di formula uno. Direzione: Palazzo Metternich dove si teneva un cocktail per la presentazione del calendario. Palazzo Metternich ospita l'ambasciata Italiana, il palazzo appartenne al principe Klemens von Metternich, Cancelliere di Corte e ambasciatore austriaco a Parigi alla corte di Napoleone, dopo la sua morte la villa cadde in rovina, fino a che, nel 1908, fu comprata dallo Stato Italiano per farne la propria ambasciata.
Prima di tornare in albergo un drink al Loose bar, sala minuscola ma accogliente, purtroppo non esiste divieto di fumare all'interno, per cui tra la folla e il fumo l'aria diventa veramente pesante. Segue un boccone leggero in uno dei tanti ristoranti nei pressi del Teatro dell'Opera dove facilmente capita di incontrare gli artisti che lavorano al teatro. Teatro che vale veramente la pena di visitare, ma che a 'sto giro ho dovuto farne a meno per questioni di tempo, benchè ricordi perfettamente un salone fastoso dove partecipai anni fa ad un Opera Ball.
Il mattino seguente ci siamo diretti al Belvedere Museum, dove oltre alle collezioni permanenti in questo periodo ci sono delle imponenti installazioni di Wei Wei e una personale di Scheibl.
Seconda tappa: un giro al castello di Schönbrunn, residenza estiva della famiglia imperiale, per tornare stremati in centro con la voglia di rilassarsi in un bar accogliente davanti ad una fetta di torta ed ad una cioccolata calda. Tentativo al caffè del Sacher impossibile causa coda perenne (qui a Vienna si usa riservare il tavolo anche per un the al pomeriggio). Siamo stati piú fortunati al Caffè Hawelka in Dorotheergasse, una sala fine anni'30 che ha conservato intatto il suo fascino d'antan.
Relax in albergo prima di prepararsi per il party organizzato da Generoso Di Meo che anche quest'anno è riuscito a dare il meglio ospitandoci addirittura nelle sale del Kunsthistorisches Museum. Accolti da una tarantella eseguita da danzatori di Montemarano accompagnati dall'orchestra in mezzo ad alberi e scenografie di limoni che addobbavano anche le tavole apparecchiate per la cena che si è conclusa con il più classico dei dolci napoletani: il Babbà a suggellare l'incontro della cultura napoletana con quella austriaca che ancor meglio si esprime nel dipinto di Francesco Solimena , capo della scuola di pittura napoletana del 18° secolo, che si può ammirare nell'ala sud della pinacoteca del Kunsthistorisches Museum. Visitare il museo sorseggiando i vini dell'azienda Di Meo e aggirarsi per i saloni in abito lungo tra le opere di Caravaggio, Tiziano, Rubens, è stata un esperienza incredibile.
Vado a letto stanca ed entusiasta pronta per un ultimo giro prima di partire. Visita lampo al Sisi Museum, e alla Cattedrale di Santo Stefano per poi perdersi nelle vie più eleganti, prendere un dolce nella storica pasticceria Demel e vagare per le strade di una città moderna, ma che meglio di tutte sa conservare quel fascino e quell'eleganza accumulati in anni di fasti e di storia importante.
sono quello di spalle accanto a te incantato da Caravaggio. Bentornata
ReplyDeleteEsatto! :)
DeleteCiao
xxx