Maison Margiela:Tagli e assemblamenti destrutturati John Galliano reinterpreta lo stile di Margiela a modo suo, che a mio parere è quanto di più lontano ci sia dal mood austero e minimale del marchio fondato dallo stilista belga.
Preziosissima come ci ha da sempre abituato con i suoi abiti da red carpet
Elie Saab, lo stilista libanese s'ispira all'Egitto, i colori sono quelli delle dune del deserto e del cielo celeste polvere, trasparenze coperte da ricami e applicazioni che donano una luce calda.
"Boulevard of Broken Dreams", è il titolo della sfilata di
Viktor&Rolf dove i sogni infranti equivalgono ai vestiti strappati, tagliati e poi riassemblati; rifacendosi all'antica tecnica giapponesi del kintsugi, con cui si riunivano pezzi di porcellana con l'oro colato, allo stesso modo vecchi abiti in un collage di tessuti riprendono vita per far tornare a sognare.
Manca di un'identità forte questa collezione di
Jean Paul Gaultier, sfilano tailleur pantaloni, lunghi abiti fiorati, rigati, bustini..un mix and match di tutto quello che gli sarà passato per la testa.
Si chiude in bellezza con la sfilata di
Valentino, omaggio alle dee greche, colori tenui, polverosi interrotti solo da un laminato fuxia e due rossi Valentino. Bellissime le tuniche effetto mantella dalla silhouette leggermente a uovo, scollature orizzontali alle spalle o al décolleté da cui parte un morbido cady che sfiora il suolo, questa collezione mi rimanda ad un Balenciaga degli anni '60, ma più morbido e meno strutturato, Pier Paolo Piccioli sa far bene anche da solo.
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Valentino |
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Valentino |
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