The story of Cif Amotan II, a freed slave from Antioch, relates that the slave accumulated an immense wealth that he invested to build a lavish collection of artefacts deriving from the lengths and breadths of the ancient world that were brought together on board a colossal ship, the Apistos.
But the vessel foundered, the collection lay submerged in the Indian Ocean for some two thousand years.
Only in 2008, a vast wreckage site was discovered off the coast of East Africa. Damien Hirst rediscover it for this great solo exhibition in Venice: five thousand square meters of works that invite the viewer to become a legend. Resurface sculptures and artifacts encrusted with fake corals and sponges (almost kitch) complete with videos of the discovery.
Fino al 3 dicembre 2017, Palazzo Grassi e Punta della Dogana presentano "Treasures from the Wreck of the Unbelievable", un nuovo progetto dell'artista inglese Damien Hirst che verrà esposto in entrambe le sedi. L' ultimo progetto di Damien Hirst è durato dieci anni di lavoro. La mostra è curata da Elena Geuna, curatrice delle mostre monografiche dedicate a Rudolf Stingel (2013) e Sigmar Polke (2016) presentato a Palazzo Grassi. Questa è la prima importante personale dedicata a Damien Hirst in Italia dalla retrospettiva del 2004 proposta dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli.La storia di Cif Amotan II, un liberto di Antiochia, narra che, dopo l’affrancazione, lo schiavo accumulò un’immensa ricchezza che investì collezionando oggetti provenienti da ogni angolo del mondo che furono caricati tutti insieme sulla gigantesca nave Apistos. Ma l’imbarcazione affondò e la collezione rimase sul fondo dell’Oceano Indiano per circa duemila anni. Solo ne 2008 al largo della costa orientale dell’Africa fu scoperto il relitto della nave naufragata. Damien Hirst lo riscopre per questa grande personale a Venezia: cinquemila metri quadrati di opere che invitano lo spettatore ad entrare nella leggenda. Riaffiorano sculture e manufatti incrostati di finti coralli e spugne (al limite del kitch) con tanto di video del ritrovamento.
credits:Alessandra Pugliese
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