Friday, October 27, 2017

MISURAZIONI BY ELISEO MATTIACCI -FROM TOMORROW IN FLORENCE

Tomorrow, October 28, 2017, at 6 pm, the Galleria Poggiali of Florence presents the solo show of Eliseo Mattiacci entitled Misurazioni (Measurements), curated by Lorenzo Bruni.
The project for the exhibition stemmed from the desire to survey the artist’s career of over fifty years from an original vantage point. With this specific purpose in mind, at the beginning of the show in the Florentine gallery two large installation sculptures dating to different periods – Misurazione dei corpi celesti from 2003- 2004 and Tempo globale dating to 1990-91 – have been set in dialogue, along with several works on paper. The latter include Opera nel bosco of 1983 and Occhio del cielo of 2005, which illustrate the centrality of drawing to his production and his poetics. There is also a photographic work, Rifarsi, produced as the sole trace of his performance in 1973. The juxtaposition of these works will make it possible to bring out a motif that for sculpture is as unusual as it is pregnant, which the artist has addressed from different conceptual angles and using disparate aesthetic solutions: the manifestation of time on the one hand and of the temporality of experience on the other. As Lorenzo Bruni writes in the article for the catalogue that will be published specially for this event: “To a superficial glance Mattiacci’s research can appear clearly divided between the gestural works in dialogue with the individual and social body, with which he fuelled the Arte Povera debate in the 1960s, and the period of the sculptures on cosmological subjects which he formalised starting in the 1990s, leading the debate on the strategy of environmental art to unexpected solutions. In actual fact, the artist’s development has been constant and consistent, always pivoting on the question: what role can a sculptor play in the reformulation of cultural ethics in an evolving and increasingly “liquid” society? This conceptual rather than formal issue led the artist to create works that can be seen as personal traces or collective instructions for a measurement of the surroundings of both the visible and the invisible.”
In addition to the six works mentioned above, the others occupying the various areas of the gallery aim to underline evanescent aspects of Mattiacci’s way of making art. For example, operations such as Dinamica a parete in steel and copper dating to 2010, Punti luce of 2011 in brass and steel and the drawings with their different styles and subjects, focus renewed attention on the extreme pictorial  sensitivity. Then there is the sculpture Sospensione of 2011 – consisting of six spheres made of circular aluminium rods set on the ground – and Atomi e nuclei (2010) – a flat semicircle of steel supporting cylinders divided in half containing spheres in suspension. These sculptures underscore one of the fundamental aspects of the formalisation of his works: materialising the tension that can exist between physical and visual forces in contrast/dialogue with the architectural container in which they are inserted, thus transforming it into the space of the work. In the Florentine project a central role is played by the large installation entitled Corpo Celeste (meteorite) dating to 2008: invading the gallery’s Via Benedetta space, it modifies the relation between work and observer, exploring the potential of the monument. The dense and delicate physical and mental horizon that emerges from pondering the works in the Misurazioni show one after another “makes it possible to fully appreciate Eliseo Mattiacci’s research as an investigation and stimulation of the interaction between the observer and the landscape. Landscape, however, understood as the result of negotiation between the antitheses of visible and invisible, architectural and cosmological, private and collective.”


 Domani 28 ottobre 2017 dalle ore 18,00 la Galleria Poggiali di Firenze  presenta Misurazioni la mostra personale di Eliseo Mattiacci  a cura di Lorenzo Bruni.
Il progetto di mostra nasce dalla volontà di osservare da un'angolazione inedita il percorso che Mattiacci ha sviluppato in più di cinquant'anni di lavoro. Con questo specifico scopo è stato scelto di far dialogare nella parte iniziale della Galleria Fiorentina due grandi sculture di anni differenti - Misurazione dei corpi celesti del 2003/2004 e Tempo globale del 1990/91 - assieme ad alcune opere su carta tra cui Opera nel bosco del 1983 e Occhio del cielo del 2005 che testimoniano la centralità della pratica del disegno nella sua produzione, oltre all'opera fotografica Rifarsi realizzata come unica traccia di una sua celebre performance del 1973. L'accostamento di tali opere permette di far emergere un motivo per la scultura inusuale  che l'artista ha affrontato da angolazioni concettuali e soluzioni estetiche disparate: il manifestarsi del tempo da una parte e della temporalità dell'esperienza dall'altra.
Come scrive Lorenzo Bruni nel testo per il libro che sarà pubblicato appositamente per l'occasione: “La ricerca di Mattiacci può apparire ad uno sguardo superficiale come divisa in maniera netta tra le opere gestuali in dialogo con il corpo personale e sociale, con cui ha contribuito al dibattito dell'Arte Povera negli anni sessanta, e il periodo delle sculture dal tema cosmologico che formalizza dagli anni Novanta portando il dibattito attorno alla strategia dell'arte ambientale a soluzioni inaspettate. In realtà il percorso dell'artista si è sviluppato in maniera costante e coerente sempre all'insegna della domanda: quale è il ruolo che lo scultore può ricoprire nella riformulazione dell'etica culturale in una società in evoluzione e sempre più “liquida”? Tale questione concettuale, più che formale, lo ha portato a realizzare interventi che possono essere considerati in quanto tracce personali o istruzioni collettive della misurazione dell'attorno sia di quello visibile che invisibile.”
Le opere che caratterizzano i vari ambienti della Galleria, oltre alle sei precedentemente citate, puntano a sottolineare aspetti evanescenti del modo di fare arte di Mattiacci. Ad esempio interventi come Dinamica a parete del 2010 in acciaio e rame, Punti luce del 2011 in ottone e acciaio e i disegni con stili e soggetti differenti permettono di porre una nuova attenzione alla sua grande sensibilità pittorica.  Inoltre, la scultura Sospensione del 2011 – costituita da sei sfere in tondino di alluminio poste a terra – e Atomi e nuclei del 2010 – un piano di acciaio semicircolare che sostiene dei cilindri divisi a metà che contengono sfere in sospensione – evidenziano l'elemento fondamentale per la formalizzazione delle sue opere: concretizzare la tensione che può esistere tra le forze fisiche e visuali in contrasto/dialogo con il contenitore architettonico in cui vanno ad inserirsi trasformandolo, così, nello spazio dell'opera. Un ruolo centrale del progetto fiorentino è assunto dalla grande installazione dal titolo Corpo Celeste (meteorite) del 2008 che invadendo la galleria di via Benedetta modifica la relazione tra opera e spettatore indagando le potenzialità del monumento. L'orizzonte fisico e mentale, denso e delicato, che emerge dal percorrere la mostra Misurazioni “permette di comprendere appieno la ricerca di Eliseo Mattiacci in quanto indagine e stimolazione dell'interazione che può esistere tra osservatore e paesaggio. Paesaggio, però, inteso come il risultato della negoziazione tra le coppie di opposti di: visibile e invisibile, architettonico e cosmologico, privato e collettivo”.


Sospensione

Punti Luce

Misurazione dei corpi celesti

Capta Segnali

Dinamica a parete

Senza titolo (Tempo Globale)

Corpo Celeste (Meteorite)

Corpo Celeste (Meteorite)

Atomi e Nuclei

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