Del bello ideale ripercorre l’intero arco dei suoi 57 anni di carriera, esponendo capisaldi della sua produzione come Senza titolo (1961), Monogramma (1965), AB 3 (1966), Nécessaire (1968), Controfigura (critica del punto di vista) (1981), alcuni dei suoi celebri autoritratti, fino a tre nuove opere appositamente concepite per l’occasione.
Tre sono i nuclei tematici individuati come punti di riferimento nel percorso espositivo, presentati singolarmente, uno per ogni piano della Fondazione, ma mantenendo una relazione reciproca e costante tra loro. Al piano terra l’allestimento ruota attorno al tema del Ritratto e Autoritratto, fulcro della poetica di Paolini, che fin dall’inizio degli anni Sessanta si è cimentato in modo fortemente personale con l’analisi di questa tematica, distillandola fino ad arrivare alla sottrazione dell’autore nella sua opera. La sezione al primo piano si intitola In superficie e sviluppa la relazione con il tema della prospettiva nelle sue varie declinazioni, dall’indagine sulla linea alla simbologia dell’orizzonte fino all’uso della specularità, della tautologia e della ripetizione come strumenti di analisi dello spazio e del tempo. Infine, la sala rococò del secondo piano fa da cornice a Uno di due, che presenta una selezione di lavori che indagano il rapporto tra il mito e la classicità nell’universo artistico di Paolini, emblemi di quella bellezza ideale che crea una distanza apparentemente incolmabile tra opera d’arte e osservatore.
Fino al 10 febbraio
Fondazione Carriero Via Cino del Duca 4 – Milano
Giulio Paolini Senza titolo (Plakat Carton), 1962 |
Giulio Paolini Necessaire, 1968 |
Giulio Paolini Idem IV, 1974 |
Giulio Paolini Mimesi, 1975 |
Giulio Paolini Caleidoscopio,1976 |
Giulio Paolini Ritratto dell'artista..1980,parte2 |
Giulio Paolini Controfigura,1981 |
In studio, Torino 1965, foto Anna Piva |
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