Roma - Oggi inaugura al Palazzo delle Esposizioni l'attesissima mostra: Manifesto di Julian Rosefeldt, opera con cui l'artista rende omaggio alla pratica novecentesca dei Manifesti, ovvero quei testi diffusi come proclami con i quali gli artisti distruggevano il passato per difendere una nuova visione dell'arte specchio di un nuovo mondo.
Julian Rosefeldt cala i manifesti del Novecento in 13 brevi film dalla durata di 10 minuti e 30 secondi ciascuno, eccezion fatta per il prologo che dura 4 minuti, tutti ambientati in contesti diversi e interpretati dalla grandissima Cate Blanchett.
I personaggi, ad eccezione di uno, sono tutti femminili, scelta per contrastare lo spirito maschile dei manifesti la maggior parte dei quali sono scritti da uomini. Le figure femminili però sono assolutamente diverse tra loro. Nel prologo, nel cui film vediamo una miccia che brucia, risuonano le parole del Manifesto del Partito Comunista scritto nel 1848 da Marx e Engels, scelto per sottolineare la comune matrice rivoluzionaria di queste dichiarazioni poetiche.
L'opera si fonda su una laboriosa ricerca e selezione dei testi storici dei manifesti del primo e secondo Novecento.
La maggior parte dei manifesti sono scritti da autori pronti ad abbandonare il passato come una carogna e ignorare il futuro per vivere il presente, e ci si interroga se queste dichiarazioni a distanza di anni risuonano ancora valide. L'artista definisce Manifesto una sorta di chiamata all'azione per cercare di cambiare il mondo.
L'opulenza visiva delle opere filmiche meticolosamente coreografate di Julian Rosefeldt sono spesso presentate come complesse installazioni multi-schermo, Rosefeldt utilizza il lessico cinematografico che ci è più familiare per condurci in una dimensione teatrale e surreale, rendendo bizzarri mondi che ci dovrebbero essere assolutamente familiari.
Fino al 22 aprile 2019
Palazzo delle Esposizioni