Disegni, dipinti, collage, sculture, neon, opere di arte cinetica, partecipativa e performance realizzati in oltre settant’anni di carriera: accanto a importanti prestiti e nuove commissioni, Museion esporrà molti lavori inediti e alcune opere fragili, restaurate per l’occasione e presentate al pubblico per la prima volta, in una mostra – a cura di Steven Cairns e Fatima Hellberg e con un allestimento di Michael Kleine Studio – che si preannuncia essere una pietra miliare per lo studio del lavoro di questo grande ed eclettico artista.
L’opera di Medalla, caratterizzata da un’assoluta libertà di espressione, esplora le possibilità di scambio e intersezione tra arte e vita, mixando grandi temi del presente come l’ecologia, l’identità culturale, la sessualità, l’etica del lavoro, senza mai preoccuparsi delle compartimentazioni attuate dalla società. Dandy e viaggiatore, dopo essere arrivato a Marsiglia da Manila, già negli anni Sessanta Medalla ha vissuto a Londra, Parigi, Venezia, Berlino, New York e ancora a Manila, portando le esperienze di viaggio e di transizione all’interno del suo lavoro, spesso effimero e deperibile perché realizzato con materiali trovati, a ulteriore riprova della natura libera della sua pratica.
Fortemente influenzato dall'arte e dalla letteratura europea del XIX e XX secolo, figura attiva nella Swinging London, Medalla è stato determinante nella breve ma pionieristica esperienza della Signals Gallery (1962–64) di Londra, nel collettivo di performance sperimentali The Exploding Galaxy (1967–68) e in quello politicamente impegnato degli Artists for Democracy di cui è stato presidente (1974-1977). In collaborazione con l'artista Adam Nankervis (1994) fonda The Mondrian Fan Club e la Biennale di Londra (2000), dove i processi di collaborazione e scambio hanno continuato a essere centrali.
Come suggerisce il titolo, Parables of Friendship comprende ugualmente impegno sociale e trascendenza, le due caratteristiche principali della pratica di Medalla: la molteplicità della sua produzione instancabile e la sua continua ricerca di connessioni rivelano una ricerca di “unicità del tutto” attraverso le differenze, e una relazione con l’essere profondamente esperienziale e sentimentale. Nella sua opera si riflettono paradossi e traumi parte dell’identità culturale, identità che per lui resta un processo multitemporale e multidirezionale.
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