Simone Leight trasforma l'esterno del padiglione coprendo il tetto con della paglia e installa una monumentale figura stilizzata in bronzo nero lucido nel piazzale, alta, molto magra con un viso a forma di piatto. Bellissima l'imponente scultura in bronzo Last Garment nella prima galleria del padiglione, che raffigura una donna china a lavare i panni su una roccia incastonata in una piscina nera.
Anche il padiglione danese: We Walked the Earth, di Uffe Isolotto, è tra quelli che mi sono piaciuti di piu. La Isolotto ci immerge in una fiaba nordica, raccontandoci una tragedia di vita e morte che ruota attorno ad una famiglia di tre centauri super realistici, essi sono il risultato fisico di un tentativo biotecnologico e transumano di sopravvivere in un mondo in cui non basta più essere umani. Il centauro maschio si è tolto la vita impiccandosi mentre il centauro femmina giace a terra nella stanza adiacente, dando alla luce un piccolo centauro.
Ancora più immersivo è Il Padiglione Italia: Storia della notte e destino delle comete.
Il curatore Eugenio Viola e l’artista Gian Maria Tosatti hanno trasformato duemila metri quadrati del Padiglione Italia in un viaggio nella storia industriale post guerra del nostro Paese.
La prima parte dell’installazione Storia della notte, ci porta in una fabbrica dismessa, c'è un'enorme sala piena di macchine da cucire inutilizzate, sono spazi cristallizzati dentro uno sviluppo che c’è stato.
Si prosegue attraverso un corridoio che conduce alla seconda parte dell’opera, Destino delle comete, dove il visitatore vede nell’oscurità della stanza delle luci flebili riflesse nell’acqua, la speranza delle lucciole. La prima parte racconta l’ascesa e il declino del sogno industriale italiano, nella seconda la natura oltraggiata, fin dai tempi del diluvio, riprende i propri spazi.
PADIGLIONE DANIMARCA:
PADIGLIONE ITALIA:
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