Friday, September 16, 2022

ANTONIO LIGABUE. L'ORA SENZ'OMBRA

La Galleria BPER Banca si apre al contemporaneo con una mostra dossier dedicata ad Antonio Ligabue, che sarà inaugurata negli spazi espositivi di via Scudari 9 a Modena in occasione di festivalfilosofia (16-18 settembre 2022), di cui BPER Banca è main sponsor. Curata da Sandro Parmiggiani, l'esposizione si svilupperà a partire da quattro importanti dipinti appartenenti alla collezione d'arte di BPER Banca. Accanto ai dipinti di proprietà dell'istituto bancario, sarà esposta una selezione di opere provenienti da collezioni private, per rappresentare i principali filoni cui si è dedicato l'artista: dalle lotte senza tregua tra gli animali selvaggi agli autoritratti, fino alle scene di lavoro nei campi, nelle quali si fondono realtà dello sguardo e memorie della patria perduta. Intitolata "Antonio Ligabue. L'ora senz'ombra. Il riconoscimento come artista e come persona", la mostra tratterà il tema della ventiduesima edizione di festivalfilosofia - Giustizia - in riferimento alla vicenda biografica dell'artista, dall'esilio dalla Svizzera fino ai ricoveri forzati in ospedale psichiatrico. Il percorso espositivo comprende una ventina di dipinti, realizzati dal 1929 fino all'ultimo periodo di attività dell'artista, che dal novembre del 1962 è impossibilitato a dipingere per motivi di salute. 
 Tra le opere della collezione BPER si segnalano "Leonessa con zebra" (1959-60) e "Autoritratto con cavalletto" (1954-55). Se la prima tela, selezionata come immagine guida della mostra, testimonia la passione di Ligabue per gli animali selvaggi, le cui anatomie sono definite a partire dalle immagini recuperate dai libri di zoologia e dalle stampe popolari, la seconda raffigura Ligabue stesso nell'atto di dipingere un gallo in uno scenario di aperta campagna, dove la natura, al pari del pittore, è ritratta in tutta la sua primordiale vitalità. È inoltre esposta "Aratura con buoi" (1953-54), opera raffigurante un contadino di spalle che spinge faticosamente un aratro trainato da due buoi bianchi su un terreno brullo, mentre in lontananza si scorgono un paesaggio verdeggiante e una città. "Ritorno dai campi con castello" (1955-57), infine, nasconde un dettaglio autobiografico: sullo sfondo, oltre il contadino, i cavalli e il cane che tornano in paese, è dipinto un lago al cui centro svetta un castello con guglie e banderuole al vento, forse ricordo della natia Svizzera. 
 Tra le opere provenienti da collezioni private, si segnalano "Caccia grossa" (1929), in cui Ligabue si auto-raffigura mentre guarda una delle sue scene di lotta per la vita; "Leopardo con serpente" (1937), emblema della privazione della libertà che lui sta patendo; "Autoritratto" (1940), che corrisponde all'affermazione della sua duplice identità di uomo e di artista; "Circo" (1941-1942), dipinto di stordente abilità compositiva; infine "Autoritratto con mosche" (1956-1957), aperta allusione alla fine della vita.










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