Al centro della ricerca di Milo vi è il concetto della doppia dimensione temporale delle cose, di un monumento storico così come di una squadra di calcio (una delle ultime creazioni è un polittico dedicato al Napoli per lo scudetto), o ancora di un'icona, come la Marylin Monroe di Andy Warhol.
Sulla stessa tela, Milo fissa due momenti distinti della storia del soggetto: esso viene mostrato rovinato dall'azione distruttiva del tempo, dell'incuria e della storia, ma attraverso strappi e brandelli di colore che intaccano l'unità visiva (come una ‘sfogliazione', un dècollage, sulla scia dell'eredità di Mimmo Rotella) riemerge la figura originaria con la sua estetica primigenia, affermando così la vittoria sul tempo e le sue sfide.
Al centro della tela sono presenti le immancabili orme umane sulle cose, una sorta di firma di Milo che così restituisce alla bellezza la pura essenza della contingenza. La tecnica utilizzata è mista: l'artista parte da una composizione delle diverse immagini del soggetto e ne produce dei manifesti unici, che applica poi su tela. Qui genera la ‘sfogliazione'.
L'applicazione di oggetti di uso comune che abitualmente vengono abbandonati come residui di un consumismo becero completa il messaggio in chiave pop anni Sessata.
Tre i colori tipici di Milo: il nero, a significare gli effetti dell'inquinamento sulle superfici, il rosso, ovvero la violenza gratuita inflitta dall'uomo con comportamenti vandalici o irriverenti, infine il bianco, l'inevitabile deterioramento che il tempo porta con sé.
Il progetto ideato per Agostino Art Gallery comprende gli "Omaggi d'autore", ovvero dipinti dedicati agli artisti che hanno influenzato la maturazione artistica di Milo, alcune opere di grandi dimensioni ispirate alla Madonnina di Milano, alla Torre pendente di Pisa e al Ponte di Rialto, infine le "Pillole", tele in dimensione minimale in cui si ritrovano i medesimi concetti della Realtà Permanete, ma senza applicazioni.
Le pillole rappresentano monumenti presenti a Venezia, Bologna, Positano, Ferrara e la basilica di Sant'Ambrogio a Milano.
Milo inizia la sua produzione artistica negli anni Duemila. Nel 2019 Vittorio Sgarbi ne promuove l'opera in diverse manifestazioni nazionali e Milo riceve subito premi e riconoscimenti. Decisivo è poi l'incontro con Gianni Dunil: è grazie al critico che Milo entra nella storia dell'arte italiana con l'inserimento del suo profilo nell'Atlante dell'Arte Contemporanea (De Agostini, 2020).
Alla sua prima personale a Milano, nel gennaio 2023, riceve l'apprezzamento di Stefano Zecchi, che presenta personalmente l'esposizione. È in quella occasione che Cinzia Lampariello Ranzi scopre Milo e si innamora delle sue tele e del suo Movimento Realtà Permanente.
Negli eventi promossi da Agostino Art Gallery si ritrovano autori come Marco Lodola, Michele Tombolini, Fabrizio Vatta e Walter Davanzo, ma anche Tvboy, i PichiAvo, Vincent Vee, Mr. Brainwash, Raptuz, Jamie Reid, Obey, Endless, Alberto Petrivelli e Gumm.
Milo -Omaggio a Cesar Coca Cola 2022 acrilico su faesite con applicazione di lattine compresse in teche di plexiglas |
Milo - La Cupola di Positano 2022 collage su tavola e interventi ad acrilico |
Milo - La torre pendente 2016 collage sut ela con interventi ad acrilico e applicazioni |
Milo- Omaggio a Arman 2021 crilico su tela con assemblaggio di bulloni |
Milo - Omaggio d'autore a Boetti nel mezzo del cammin Dante 2021 acrilico su tela stampata |
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