In particolare Vezzoli ha scelto di confrontarsi con la fotografia di Jodice che raffigura l’Amazzone da Ercolano perché come ha dichiarato: «È la prova che la bellezza dell'antichità persiste anche quando il reperto archeologico è ferito, mutilato o, in qualche modo, compromesso».
Vezzoli usa la Storia come un repertorio di icone, modelli e narrazioni per riflettere criticamente sul presente e indagare tematiche diverse come il potere, la fama, la sessualità.
Nell’allestimento della mostra caprese, progettato da Filippo Bisagni, fanno da contraltare alla fiera guerriera, protagonista della fotografia di Jodice, due busti in marmo del Seicento e del Settecento - con interventi di Vezzoli - dell’imperatore romano Caracalla, stratega avido e narcisistico che per affermarsi fu capace persino di condannare all’oblio la memoria dei suoi parenti.
Le vetrine della galleria ospitano invece un’installazione di locandine di alcuni dei più noti film del genere dei peplum movies, realizzate da Vezzoli, che evocano l’atmosfera delle sale cinematografiche vintage.
Dal 5 luglio all' 8 agosto
Francesco Vezzoli |
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?immo Jodice |
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