Tokyo - Tra i miei giri a Tokyo mi sono fermata al Mori Art Museum, nel quartiere di Rappongi dove ho visto una mostra su Keith Haring.
Keith Haring (1958-1990) ha avuto un ruolo chiave nella scena della street art newyorkese a partire dai primi anni '80. La convinzione di Haring che l’arte dovrebbe essere accessibile a tutti lo ha ispirato a iniziare a creare opere ormai iconiche nelle stazioni della metropolitana e in altri siti pubblici, mentre un forte senso di giustizia sociale lo ha visto infondere nel suo lavoro affermazioni dirette e facilmente comprensibili. Queste includevano critiche all’indifferenza verso la crisi dell’HIV-AIDS che allora stava mietendo vittime (inclusa, in ultima analisi, quella di Haring) e affermazioni di speranza per le generazioni più giovani. Attraverso circa 150 opere, tra cui pezzi di grandi dimensioni che si estendono fino a sei metri, questa retrospettiva ripercorre il viaggio di Haring dalla scena underground alla celebrità globale, dimostrando al contempo come la sua creatività sia rimasta una vibrante forma di messaggio che continua a risuonare oggi. Unico in questa mostra è uno sguardo raro all'attività di Haring alla fine degli anni '80 a Tokyo e all'influenza che il pensiero e la calligrafia orientali hanno avuto sul suo lavoro.
Keith Haring (1958-1990) ha avuto un ruolo chiave nella scena della street art newyorkese a partire dai primi anni '80. La convinzione di Haring che l’arte dovrebbe essere accessibile a tutti lo ha ispirato a iniziare a creare opere ormai iconiche nelle stazioni della metropolitana e in altri siti pubblici, mentre un forte senso di giustizia sociale lo ha visto infondere nel suo lavoro affermazioni dirette e facilmente comprensibili. Queste includevano critiche all’indifferenza verso la crisi dell’HIV-AIDS che allora stava mietendo vittime (inclusa, in ultima analisi, quella di Haring) e affermazioni di speranza per le generazioni più giovani. Attraverso circa 150 opere, tra cui pezzi di grandi dimensioni che si estendono fino a sei metri, questa retrospettiva ripercorre il viaggio di Haring dalla scena underground alla celebrità globale, dimostrando al contempo come la sua creatività sia rimasta una vibrante forma di messaggio che continua a risuonare oggi. Unico in questa mostra è uno sguardo raro all'attività di Haring alla fine degli anni '80 a Tokyo e all'influenza che il pensiero e la calligrafia orientali hanno avuto sul suo lavoro.
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