Friday, November 8, 2024

TONY CRAGG INFINITE FORME E BELLISSIME

Roma - Dal 9 novembre 2024 al 4 maggio 2025 il Museo Nazionale Romano presenta alle Termedi Diocleziano Tony Cragg. Infinite forme e bellissime, a cura di Sergio Risaliti e Stéphane Verger: una grande mostra personale dell’artista inglese, tra i più celebri esponenti della scultura contemporanea, noto per aver sperimentato fin dagli anni Settanta forme sorprendenti accanto a materiali e tecniche inedite Tony Cragg. Infinite forme e bellissime porta negli ambienti carichi di storia delle Terme di Diocleziano–con le sue Aule imponenti, coperte da volte amplissime–ben diciotto sculture, di medie e grandi dimensioni, realizzate negli ultimi due decenni in bronzo, legno, travertino, fibra di vetro e acciaio:forme seducenti, perturbanti, misteriose–che ora rinviano al mondo minerale e vegetale, ora alla geologia e alla biologia, evocando le onde del mare, le strutture geometriche di una pianta o di una conchiglia–che adesso entrano in dialogo con gli spazi archeologici del complesso monumentale. 
 La ricerca artistica di Tony Cragg è da sempre concentrata sulle infinite possibilità del disegno e della scultura, in un confronto inarrestabile con la natura, con i suoi processi creativi e le sue strutture evolutive. Infinite forme e bellissime, una frase topica di Charles Darwin, evoca l’inarrestabile entusiasmo dell’artista di fronte alla ricchezza delle architetture della vita, dal microcosmo al macrocosmo, da una parte, e alla meraviglia che suscita il pensiero stesso, mai pago di affondare nella conoscenza della realtà, nell’inesauribile ricchezza di forme e modelli, di strutture e processi generativi che il mondo naturale ci mette davanti agli occhi: una ricchezza cui corrisponde il fare dell’artista, in particolare quello dello scultore, che può ‘pensare’ e creare nuove forme senza porsi limiti nell’utilizzo di mezzi e materiali. Un fecondo scambio di intuizioni e immagini tra naturale e artificiale, tra modelli biomorfici e virtuali, che derivano dall’osservazione delle composizioni organiche e delle strutture cristalline dei minerali, fino a coinvolgere forme elaborate digitalmente e prodotti nati artificialmente in laboratorio:dall’archeologia alla geologia, dalla storia dell’arte alla biologia. Nel processo artistico,Tony Cragg preleva, crea, manipola e distorce continuamente la forma, per dar vita a sculture assolutamente sorprendenti che, muovendosi tra astrazione e figurazione, possono evocare paesaggi naturali quanto rappresentare corpi umani eoggetti quotidiani.
Le opere sono pensate come strutture complesse e dinamiche, che mettono alla prova limiti fisici e strutturali, cercando di risolvere il rapporto tra materia e tecnica, tra vuoto e pieno, tra instabilità ed equilibrio. Generate da una radice che, come una monade, le sostiene dal centro, si dipanano per generare tante diverse ramificazioni, senza tralasciare la presenza fisica, materiale, con le sue qualità espressive ed energie, imitando quello che la natura fa con le sue forme, in una direzione opposta al funzionalismo e utilitarismo–cui puntano l’industria e il design–così come al virtuale e alla realtà aumentata.













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