Oliviero Toscani è morto oggi all'età di 82 anni, per l'aggravarsi delle sue condizioni, da un paio d'anni soffriva di amiloidosi. Fotografo dalle intuizioni geniali e dalla carica provocatoria. Arriva ad una notorietà mondiale attraverso foto choc, ma anche messaggi sociali dal linguaggio universale. Figlio di un reporter del Corriere della Sera, studia fotografia alla prestigiosissima Kunstewerkschule di Zurigo. Da subito lavora per le maggiori testate di moda internazionali. Collabora con Vogue e si distingue per il suo stile diretto e essenziale a metà tra la verità della foto di reportage e la finzione della fotografia di moda. Determinante la forza creativa delle sue campagne pubblicitarie, Nell'82 comincia il suo sodalizio con Luciano Benetton. Responsabile del cambiamento del marchio da Benetton a United Colors of Benetton, ha avuto in questa azienda totale libertà sulle immagini e sulla comunicazione dal forte impatto sociale. Dal razzismo all' aids, dal bacio tra un prete e una suora, dai volti dei condannati a morte al corpo di una donna consumata dall'anoressia, tutte le sue campagne hanno lasciato il segno. Sempre con Benetton, in una villa del '600 della campagna trevigiana, ristrutturata dall'architetto Tadao Ando, fonda Fabbrica, bottega d'arte, laboratorio in cui crescere nuovi talenti creativi. I lavori di Toscani sono stati esposti in molte parti del mondo, A fine settembre è riuscito a visitare la sua mostra Photography and Provocation al Museum für Gestaltung, una delle ultime apparizioni pubbliche.