Friday, January 31, 2025
Thursday, January 30, 2025
OGR Torino Performing Celebration
Torino - Le OGR Torino si preparano a celebrare gli ultimi giorni di apertura delle installazioni artistiche Retinal Rivalry di Cyprien Gaillard e Cold As You Are di Rebecca Moccia. Da venerdì 31 gennaio a domenica 2 febbraio, Performing Celebration, un programma speciale scandito da performance – con gli artisti Selin Davasse, Marta Cuscunà e Renato Grieco – e dj set – dalla leggenda Grant Marshall aka Daddy, alle dj Stefania Vos e Gigo8931 – visite guidate e laboratori aperti a tutti.
Durante il fine settimana il pubblico potrà visitare gratuitamente Retinal Rivalry di Cyprien Gaillard, a cura di Samuele Piazza, opera video realizzata con tecnologia 3D di ultima generazione – riprese a 120 fps proiettate in 4K – per un viaggio ipnotico e psichedelico attraverso architetture e paesaggi della Germania contemporanea, e Cold As You Are di Rebecca Moccia, a cura di Iacopo Prinetti, installazione luminosa realizzata in occasione di Luci d’Artista che, combinando scene intime e pubbliche riprese con una termocamera, ridefinisce i confini tra tecnologia e umano per andare oltre il visibile.
Per l’occasione la mostra Retinal Rivalry sarà aperta gratuitamente con un orario prolungato: venerdì ore 18.00-02.30, sabato e domenica ore 10.00-20.00.
OGR Torino | Corso Castelfidardo 22, Torino
Wednesday, January 29, 2025
PATRIZIO DI MASSIMO Amici, Nemici, Letti e Mariti (Friends, Foes, Beds and Beaus)
Per Patrizio di Massimo la pittura – urgenza e ossessione - costituisce lo strumento analitico per eccellenza grazie al quale analizzare ed esplorare tutti gli stati emotivi e psicologici dell’esistenza umana. Pittore autodidatta e profondo conoscitore dei grandi maestri del passato, di Massimo fonde nella sua pratica iconografia classica e cultura visuale contemporanea, riesaminando passato e presente attraverso la propria sensibilità e il proprio sistema affettivo. La sua pittura si concentra su soggetti dalle sembianze di persone a lui care e spesso provenienti dal mondo dell’arte – come artisti, collezionisti o curatori -; questi gli permettono di identificarsi di volta in volta in ruoli e personaggi diversi, indagando la storia dell'arte e i temi contemporanei relativi all'identità , all’auto-determinazione, alla mascolinità .
La mostra Amici, Nemici, Letti e Mariti (Friends, Foes, Beds and Beaus), prima personale negli spazi della galleria Gió Marconi, avviene in un momento specifico del percorso dell’artista ed è il risultato di un processo di lavoro durato un anno. Durante tale gestazione dilatata, di Massimo ha lavorato a più riprese ai lavori nel suo studio londinese, uno spazio capace di influenzare la pratica stessa e in cui praticare l’ascolto dei propri pensieri attraverso una compatta solitudine costellata da intuizioni introspettive.
Nel suo evolversi e trasformarsi, la sua pratica pittorica - metaforica, simbolista e apertamente lirica - ha mantenuto negli anni una coerenza di fondo che si esplicita qui ancora una volta attraverso una profonda consapevolezza emotiva, espressiva e concettuale che emerge dagli spazi esplorativi del ritratto e dell’autoritratto. L’urgenza dell’artista appare guidata dalle medesime istanze che ne hanno caratterizzato il percorso sin dagli esordi all’Accademia di Brera di Milano: l’ineluttabile necessità di interrogare se stesso e la propria identità , il mondo circostante e le relazioni che intessiamo. Costruendo una ricerca tanto artistica quanto spirituale, di Massimo ci offre un accesso alla propria vita mediata da un’essenza visionaria. In un processo che lo rende sempre più (ri)conoscibile all’osservatore e gli consente di sviluppare una messa a fuoco progressiva della propria immagine, l’artista si spoglia – per poi indossarle nuovamente a suo piacimento - delle convenzioni che guidano la vita di un corpo maschile all’interno della cornice del quadro.
Le articolate composizioni dell’artista non sono mai il frutto di una pittura dal vero. Di Massimo infatti organizza degli shooting fotografici nei quali coordina nel dettaglio gli amici coinvolti al fine di realizzare l’immagine desiderata. Spesso sono necessarie numerose prove prima che l’artista ottenga il risultato voluto, in un momento profondamente performativo che può durare ore. La pratica di Patrizio di Massimo possiede dunque a pieno titolo una capacità profondamente performativa, implicita sia nella metodologia di realizzazione delle opere attraverso gli articolati passaggi che le caratterizzano, sia a priori, nei sentimenti e nelle urgenze che definiscono e guidano il suo lavoro alla scoperta di possibili vite, situazioni e incarnazioni. Prima di dipingere, l’artista modifica la foto digitalmente cambiando elementi, mescolando talvolta più foto diverse e alterando spesso le dimensioni dei volti, escamotage usato anche nella ritrattistica dell’antichità . Negli anni di Massimo ha messo a punto una tecnica a olio sempre più solida, preparando le tele attraverso un procedimento sviluppato con gesso non assorbente e utilizzando colori diversi, più caldi o più freddi in base all’overpainting applicato.
Amici, Nemici, Letti e Mariti (Friends, Foes, Beds and Beaus) condensa tutti i temi più urgenti della pratica di Patrizio di Massimo – l’identità , la domesticità quotidiana, la mascolinità , l’introspezione umana in generale – e si sviluppa secondo cinque capitoli articolati attraverso stanze diverse, un’impostazione espositiva sperimentata in precedenza in occasione della mostra “Antologia”, presso la Pinacoteca di Jesi nel 2023 e applicata anche all’ambito editoriale nel suo ultimo libro “Patrizio di Massimo. Antologia / Anthology (2013–2023)” pubblicato da Quodlibet.
Amici, Nemici, Letti e Mariti (Friends, Foes, Beds and Beaus) racconta un percorso di maturazione e sperimentazione artistico e personale, restituendo il processo analitico e quotidiano compiuto dall’artista nel guardare se stesso e il mondo attraverso la propria pratica pittorica. Per Patrizio di Massimo l’arte dunque è strumento di accettazione, di comprensione, non medicina ma pratica medicativa per rimanere presenti a se stessi nello scorrere della vita. Ogni quadro offre sistemi di letture per indagare le emozioni, insiemi.
31 gennaio – 8 marzo 2025
GióMARCONI
Via Tadino, 15 - Milano
Tuesday, January 28, 2025
Sunday, January 26, 2025
MEMORABILE. IPERMODA
La mostra Memorabile. Ipermoda mette in scena ed esplora una serie di oggetti della moda contemporanea evidenziando alcune delle questioni che oggi la moda solleva grazie alla sua capacità di essere reattiva a ogni impulso, sia esso sociale, politico, economico, culturale. Memorabile è il desiderio di meraviglia che oggi più che mai attraversa la moda, è l’emozione per quegli abiti che sono l’architettura più prossima al nostro corpo, e il rapporto tra ordinario e straordinario.
Ipermoda ( che si riferisce agli “iperoggetti” del filosofo inglese Timothy Morton) precisa il senso di Memorabile. Esprime la necessità della moda in tutte le sue espressioni di estendersi oltre i suoi confini, di occupare gli spazi che possono darle la massima visibilità , di essere un corpo espanso che invade gli schermi dei nostri device e si installa nella nostra immaginazione.Memorabile. Ipermoda esplicita la capacità di rendere tanto più memorabile il modo in cui la moda e le sue forme rappresentano la contemporaneità .
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Viktor&Rolf Abito in tulle. Haute Couture S/S 2024 |
Gucci by Sabato De Sarno Ancora Notte collection 2023 - Miu Miu F7W 2023/24 - Prada By Miuccia Prada e Raf Simons F7W 2022/23 - Fendi by Kim Jones Haute Couture F/W 2021/22 |
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Bulgari by Francesco Vezzoli 2019 |
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Viktor&Rolf S/S 2023 |
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Thom Browne F/W 2012/13 |
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Prada S/S 2021 |
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Saint Laurent by Anthony Vaccarello F/W 2022/23 |
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Thom Browne F/W 2023/24 copricapi di Stephen Jones - Loewe by Jonathan Anderson S/S22 , Schiaparellui by Daniel Roseberry Haute Couture F/W 21/22 |
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Maison Margiela Artisanal by John Galliano F/W 17/18 |
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Dior by Maria Grazia Chiuri F/W 19/20 Haute Couture Sullo sfondo Louis Vuitton by Virgil Abloh F/W 21/22 |
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Gucci by Alessandro Michele in collaborazione con Demna Gvasalia per Balenciaga F/W 21/22 - Viktor&Rolf F/W 2008/09 - Versace per Anne Hathaway Met Gala 2023 |
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TOP: Etro by Marco De Vincenzo F/W 23/24 - Valentino by Alessandro Michele S/S25 Ann Demeulemeester by Stefano Gallici F/W 24/25 - MSGS F/W 24/25 - Miu Miu S/S 2022 |
Saturday, January 25, 2025
GIANFRANCO BARUCHELLO. MONDI POSSIBILI
Roma - Dal 25 gennaio al 3 maggio 2025 l’Accademia Nazionale dei Lincei e Fondazione Baruchello presentano a Villa Farnesina a Roma la mostra Gianfranco Baruchello. Mondi possibili, a cura di Carla Subrizi.
La mostra, in un percorso che si snoda tra gli spazi interni ed esterni della Villa, propone, con una selezione di opere di Gianfranco Baruchello, un dialogo a distanza tra storia, iconografie e immaginari appartenenti a epoche differenti. Arte e storia si aprono a un confronto non soltanto tra passato e presente, ma anche tra ispirazione e creazione, possibilità e irreale.
Nelle parole della curatrice, Carla Subrizi, presidente della Fondazione Baruchello: “I mondi possibili si configurano quindi quando il tempo perde la sua articolazione: le sequenze si interrompono, il passato arriva per sorprenderci e il presente si realizza come incursione nel già stato. L’interazione tra opere non produce soltanto incontri ma forme di interrogazione tra fasi ed epoche, tra modelli della storia e conseguenze di essi: passato e presente – e non soltanto antico e contemporaneo, termini in un certo modo chiusi in sé stessi – trovano modi di dialogare inediti ed efficaci. I mondi possibili nascono mettendo in relazione esperienze, storie, memoria, per produrre corto circuiti: premessa che è stata da sempre presente nella ricerca di Baruchello”.
La storia, l’inconscio, il sogno e l’ambiente, temi tutti presenti nei cicli degli affreschi della Villa Farnesina, sono stati continuamente indagati da Baruchello e tornano in questa mostra, con otto grandi opere, attraverso una molteplicità di media differenti, tra cui la pittura, l’oggetto, l’installazione, l’immagine in movimento.
Gianfranco Baruchello con il suo lavoro radicale e indipendente, che ha attraversato sette decenni tra ventesimo e ventunesimo secolo, ha spesso affermato che tutta la sua opera sia stata il tentativo di costruire “piccoli sistemi” in grado di contrastare i grandi sistemi della storia, della politica e dell’ideologia.
Cosa avviene se un artista del ventesimo secolo, Gianfranco Baruchello, incontra Raffaello? Se la ninfa Galatea, opera di Raffaello presente negli affreschi della Loggia omonima, trova dinanzi a sé il tragitto di un fiume (Il Fiume, 1982-1983) pensato da un artista vissuto 500 anni dopo, come un percorso tortuoso, pieno di ostacoli? Se Raffaello pensa Galatea attraverso le Metamorfosi di Ovidio, Baruchello si autoritrae nel corso di un fiume, in un’opera lunga ben 15 metri, che nel suo articolarsi, scopre la difficoltà a fluire, a essere quel che dovrebbe, a causa di alterazioni degli equilibri sia naturali (ambientali, geografici, sociali) che dell’esperienza vissuta.
Anche le altre opere della mostra dialogano con gli ambienti della Villa Farnesina. Case nomadi e fragili (La casa in fil di ferro, 1975, nella Sala del Fregio); monumenti a coloro che sono stati dimenticati dalla storia (Monumento ai non eroi, 1962, nella Sala delle Nozze di Alessandro Magno e Rossane); riflessioni sulla cartografia di un territorio attraverso una geografia “sensibile” (Rilievo ideale, 1965, nella Sala 5); stratificazioni sia temporali che spaziali della complessità dei cicli pittorici di Villa Farnesina colte nella misura ridotta di uno spazio non grande (Oh, Rocky Mountains Columbine, 1966, nella Saletta pompeiana); sguardi che dalla storia continuano a guardarci e a interrogarci (La storia ci guarda, 1972-2018, Sala 4); oggetti apribili che mostrano l’inconscio, la memoria e territori delle psiche ancora da esplorare (Murmur, 2015, nella Loggia di Amore e Psiche); un giardino di piante molto belle e seducenti che si rivelano essere in grado di costituire un pericolo (Giftpflanzen, Gefahr! (Piante velenose, pericolo!), 2009, nei giardini storici della Villa).
25 gennaio – 3 maggio 2025
Villa Farnesina
Roma, via della Lungara 230
Friday, January 24, 2025
CAROL RAMA. Unique Multiples
Dal 25 gennaio al 30 marzo 2025 il MAMbo - Museo d’Arte Moderna di Bologna del Settore Musei Civici Bologna presenta nella sede di Villa delle Rose la mostra CAROL RAMA. Unique Multiples, a cura di Elena Re, un progetto espositivo realizzato in collaborazione con Jacobacci & Partners nell’ambito del progetto Fuorisede, che rientra nel programma istituzionale di ART CITY Bologna 2025 realizzato in occasione di Arte Fiera.
Appositamente ideata e realizzata per gli spazi espositivi di Villa delle Rose, CAROL RAMA. Unique Multiples intende mettere in luce l’importante corpus di multipli prodotto da Carol Rama tra il 1993 e il 2005 con Franco Masoero Edizioni d’Arte - Torino e proveniente dalla Collezione Franco Masoero e Alexandra Wetzel. In questa esperienza intensissima, durata molti anni, esplorando il multiplo l’artista ha ripercorso tutti i grandi temi che compongono il suo mondo, e la mostra intende attraversare questi stessi territori. La vita e le passioni di Carol Rama entrano dunque in scena. Da una sala all’altra, personaggi, seduzioni, feticci, idilli, si alternano e ricostruiscono una storia. Al tempo stesso, queste figure sono frutto di una potente alchimia nata dall’incontro tra sapienza tecnica e dimensione poetica. Da questa opera incisa emerge infatti la grande complicità con l’editore-stampatore, che ha lasciato all’artista tutto lo spazio per un’espressività scatenata, priva di regole. E dunque, Unique Multiples - multipli unici. Multipli pensati dall’artista con la stessa intensità dei pezzi unici. Per questo motivo, un medesimo soggetto talvolta viene proposto in mostra anche con un intervento pittorico realizzato a mano sul foglio stampato, oppure viene accostato a un esemplare di prova, per essere colto nella singolarità di ogni sua declinazione. L’arte moltiplicata esce così da ogni schema e diventa testimonianza della infinita libertà di Carol Rama.
CAROL RAMA. Unique Multiples a Villa delle Rose è prodotta con il contributo di Jacobacci & Partners nell’ambito di Fuorisede, incubatore di progetti che l’azienda sostiene attraverso operazioni di mecenatismo culturale ispirate dalla sua corporate collection, creando un dialogo con istituzioni pubbliche e private.